Era Covid. Due anni di emergenza sanitaria e resilienza.

Advenit.IT
4 min readApr 14, 2022

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Continente Mapello

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Abbiamo imparato a convivere in “modalità a distanza”, ad utilizzare termini come D.A.D., LOCKDOWN, PANDEMIA, a respirare dietro a svariate tipologie di mascherine e abbiamo imparato anche a ripiegarle nel bordo superiore per non fare appannare gli occhiali…..
Una nuova era, un nuovo modo di vivere ed interagire in un mondo sempre più globalizzato, che fino a poco tempo fa vedevamo ritratto solo nei film di fantascienza.

E I CENTRI COMMERCIALI?

Quando soffia il vento del cambiamento, molti costruiscono “muri” …. solo pochi costruiscono “mulini a vento”.
Una buona parte dei player istituzionali del nostro settore si sono celati dietro i propri muri, altri invece hanno approfittato dello stallo generalizzato per “rilanciare e guadagnare quote di mercato”. Alcune catene hanno bloccato il proprio sviluppo, altre sono ricorse a svariate formule di concordati fallimentari o pre-fallimentari, altri ancora hanno accelerato decisamente la propria crescita.
Molti negozi hanno abbassato le proprie serrande, ma molti altri hanno approfittato dell’occasione per ristrutturare e riposizionare i propri brand. Nella seconda metà del 2021, i fatturati dei negozi sono mediamente ritornati ai valori del 2019, mentre in termini di presenze i Centri Commerciali si attestano in media a valori inferiori del 20% circa rispetto a quelli del 2019. I clienti/consumatori, in generale, hanno cambiato stile di vita e abitudini al consumo, prediligendo ora spese più consistenti, concentrate in minori visite. Ci si dovrà quindi abituare ad una clientela “mordi e fuggi” che dedicherà ai templi del consumismo giusto il tempo necessario a comperare quello che serve o poco più.
Il concetto di “shopping experience” è radicalmente mutato. Noi gestori di Asset commerciali dovremo essere molto più concisi ed incisivi nella comunicazione, dovremo intrattenere nel miglior modo in lassi temporali sempre più concentrati, dovremo agevolare la fluidità della circolazione veicolare e pedonale dentro e fuori dalle nostre strutture, dovremo ascoltare ed interpretare bene e meglio i desiderata della nostra clientela presente e potenziale.
Il ruolo delle ricerche di mercato, soprattutto quelle quali-quantitative, assurgerà a rilievo primo e chi riuscirà a “mecciare” per primo con le richieste ed i bisogni della clientela conquisterà importanti fette del mercato.
Aree relax e food court dovranno essere sempre più attrezzate, gli spazi inutilizzati dovranno essere convertiti in aree a libera fruizione, i centri commerciali dovranno mettersi a disposizione e al servizio delle collettività. Grande attenzione dovrà essere prestata alla viabilità di accesso e perimetrale, i posti auto dovranno essere sufficienti a soddisfare anche i fabbisogni della popolazione stanziale nel bacino d prossimità, i parcheggi dovranno essere messi a disposizione delle collettività in orario di chiusura, non si potrà prescindere dalla realizzazione di aree attrezzate con colonnine per la ricarica delle auto elettriche, servizi di autolavaggio possibilmente ecologico, aree pic-nic e dedicate al gioco all’aperto…
I percorsi pedonali dovranno essere messi in sicurezza e dovranno essere valorizzati, puliti, manutenuti e debitamente illuminati…

© Parma Retail

Nei mall alcuni spazi (soprattutto i locali sfitti) dovranno essere convertiti in HUB vaccinali, sale per eventi, sale riunioni, play ground, baby parking, poliambulatori per la cura del corpo e tutto dovrà essere messo a disposizione della collettività. Nell’arena competitiva di medio termine queste attenzioni faranno la differenza.
Delivery ed e-commerce sono oramai fenomeni non opponibili per cui bisognerà conviverci valutando la possibilità di trasformarli in servizi offerti dai centri commerciali. Il “fine settimana” rivestirà un ruolo sempre meno strategico, la gente si è abituata a frequentare i Centri Commerciali quando c’è meno caos e questo trend rimarrà per il prossimo futuro.
Gli “open mall”, per quanto esposti alle stagionalità, beneficiando dei propri grandi spazi aperti, attireranno una maggior quantità di clientela rispetto al passato. I “mall chiusi” dovranno investire per valorizzare i propri spazi interni utilizzando colori, luci e profumi; l’irrorazione delle gallerie tramite luce naturale rappresenterà un fattore critico di successo.
Il “gigantismo” che ha caratterizzato l’architettura dell’ultimo ventennio sarà rimpiazzato da concept sempre più razionali e funzionali. Il processo di conversione dei grandi Iper in Superstore con conseguente cessione di parte delle proprie aree interne a catene specializzate proseguirà nei prossimi mesi/anni e l’accerchiamento dei grandi ipermercati e dei grandi Centri Commerciali da parte delle note catene di supermercati e discount italiane e straniere sarà sempre più esasperato.
Il Retail Real Estate sarà sempre più indirizzato al recupero di aree dismesse e sempre più strategica sarà l’attività d’interlocuzione con gli stakeholders.
Il marketing sarà sempre più calato nei territori e non potrà non tenere conto delle specificità e delle caratteristiche dei bacini d’utenza e dei suoi abitanti. Le sfide del prossimo futuro andranno affrontate, non solo con massima attenzione alle esigenze e alle peculiarità della clientela acquisita, ma anche e soprattutto intercettando proattivamente quelle della clientela potenziale.

Cesare Bertola
Amministratore Unico REM
Real Estate Management

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